ll mondo delle costruzioni, dopo anni di forte rallentamento è arrivato a un punto di non ritorno, dove risulta necessaria una seria presa di coscienza e un’approfondita analisi di tutta la filiera per ristabilire gli equilibri e riconsiderare le modalità per raggiungere nuovi obiettivi. Il panorama è cambiato in modo repentino e profondo. Sono cambiate le esigenze della clientela, sempre più informata e consapevole, sono cambiate le dinamiche di posizionamento degli immobili sul mercato. Non basta più fornire un buon prodotto, ma risulta necessario fornire valore aggiunto per differenziare la propria offerta. Non è più sostenibile la massiccia produzione di nuove costruzioni: le parole chiave per il prossimo futuro saranno, ristrutturare, riqualificare e rigenerare l’enorme patrimonio edilizio esistente.
Tali nuovi e affascinanti obiettivi, uniti a nuove necessità ambientali, stanno trainando e rimettendo al centro del progetto, la qualità del costruito, la limitazione dell’impatto ambientale e il comfort degli occupanti. Caratteristiche primarie di un’abitazione che fino a dieci anni fa erano state oscurate e sacrificate sull’altare della bolla speculativa che ha portato alla corsa al mattone.
In questo contesto, scarno di certezze, ma ricco di nuove opportunità, il condominio assume un ruolo di baricentro delle attenzioni degli addetti ai lavori, sia per ragioni legate alla notevole quantità di immobili edificati prima degli anni Novanta che necessitano di interventi di riqualificazione energetica e adeguamento sismico. Ma ancor più come opportunità di cambiamento nel modo di concepire il condominio stesso, non più come mero assembramento di utenti in aperto contrasto tra di loro e fucina di contenziosi, ma come luogo di condivisione dove il comfort possa recitare finalmente un ruolo da protagonista. Questa nuova filosofia, incentrata più sul «come» che sul «quanto», è inoltre un grande propulsore dell’innovazione ed una notevole spinta alla qualità del costruito, qualità che deve innalzare ogni livello delle filiera, dalla progettazione fino alla commercializzazione, passando per la produzione e l’organizzazione del processo di costruzione.
L’ultimo e forse più importante passo da completare è certamente il più difficile, la filiera delle costruzioni deve riappropriarsi della fiducia dell’acquirente, decisamente ridotta da anni di promesse disattese ed immobili concepiti per vendere e non per abitare. Rivolgo quindi i miei più sinceri complimenti a Virginia Gambino, per avere prima di altri capito che una delle nuove frontiere è rappresentata dal condominio e per avere avuto il coraggio di organizzarne un evento completamente dedicato, un contenitore che sarà capace di coniugare la formazione con le proposte tecniche più innovative presenti sul mercato nazionale ed avvicinare l’utente finale alla filiera delle costruzioni, con una serie di appuntamenti e con la possibilità di avere contatti diretti con i vari attori del processo edile e sentirsi un meno ignaro acquirente e un po’ di più protagonista delle scelte costruttive. Cristiano Vassanelli